Oggi, 19 marzo, è la Festa del Papà,
ricorrenza che si festeggia anche in molte scuole.
Ma poiché si è allargato in concetto di famiglia, può
capitare che un ragazzino abbia due mamme.
Il problema si è posto in una scuola materna di Roma dove,
dopo aver consultato una psicologa, è stata cancellata la festa del papà, optando
per una generica festa della famiglia.
Ovviamente è stata polemica: un gruppo di genitori ha protestato
e scritto al municipio e al Comune,
chiedendo che strano tipo di atteggiamento politically correct e tolleranza sia
quello in cui, per non "discriminare" un bambino, si finisca per
discriminarne 30.
L'Amministrazione, ha risposto prontamente, mediante l'Assessore
alla Famiglia Gigi De Palo il quale in una lettera inviata a direttori
e insegnanti delle materne comunali, invita a non far prevalere l'ideologia sul
buon senso. La lettera continua affermando che non è giusto privare gli altri
bimbi della festa del papà.
Tuttavia, secondo Anna
Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo
alla Sapienza non è giusto parlare di discriminazione e che bisogna essere
vicini alla sensibilità dei bambini. In una circostanza simile, chi ha due
mamme o chi ha perso il papà può rimanerci molto male, sentirsi escluso,
emarginato.
La festa del papà è un'invenzione recente, risponde in
gran parte a esigenze commerciali e visto che oggi esistono famiglie
monogenitoriali, adottive, omogenitoriali, separate e ricomposte, a
parere dell'esperta è molto più logico
fare la festa della famiglia.
Giuseppina La Delfa, presidente delle famiglie Arcobaleno
spiega che i genitori omosessuali sono madri o padri e non
hanno nessuna preclusione a festeggiare i papà e le mamme, le nonne e i nonni.
Bisogna rimettersi in discussione, gli insegnanti hanno il dovere di tutelare i
piccoli e stimolare i loro orizzonti, senza creare differenze e
pregiudizi...
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