giovedì 2 maggio 2013

Intervista a Chiara Rap, regista di “Regina Bianca”


Dopo avervi parlato di Regina Bianca, corto sull’omogenitorialità, che ha anche vinto il Premio per la migliore sceneggiatura alla 6° edizione del “Festival Internazionale Film Corto Tulipani di Seta Nera: Un Sorriso Diverso”, ho intervistato per voi la regista Chiara Rap.

Come è nata l’idea di trattare una tematica di questo tipo in un corto?
Why not? (sorride, ndr). Questo è il secondo lavoro che ho portato a termine con tematica omosessuale, anche se il primo non affrontava la questione della famiglia. In realtà, ho pensato che non veniva mai trattato questo argomento, desideravo mostrare la famiglia omogenitoriale come non si vede mai: si parla dei diritti, delle manifestazioni… Però poi non viene mai mostrata la normalità della famiglia. Quindi l’idea scaturisce dalla necessità di comunicare questa realtà.

Come hai strutturato la psicologia dei personaggi?
In primis, i personaggi sono tutte donne. L’unico uomo è il bimbo, Federico, alla sua prima esperienza attoriale. Ci tenevo molto a inserire questo bambino in una società matriarcale.
Andrea, la protagonista è molto simile alla nonna ed è invece completamente diversa da sua madre, che è un po’ femme fatale. La giovane è in conflitto con entrambe per motivi diversi: con la madre perché a livello caratteriale sono differenti, non si trovano, con la nonna invece perché quest’ultima non ha accettato l’omosessualità della nipote, quindi c’è stata una rottura. La caratterizzazione dei personaggi è data quindi dai conflitti.
Bea invece, la compagna di Andrea, è un personaggio più passivo. Anche perché per essere stata con Andrea tanto tempo è a lei complementare. Tuttavia ha avuto una piccola scappatella che Andrea non le riesce a perdonare.

Le attrici come si sono trovate sul set?
Molto bene, erano tranquille. Quando fai questo lavoro avere difficoltà a trattare un tema piuttosto che un altro può essere un problema. Per il ruolo di Bea ad esempio ho fatto provini a diverse mamme con bambini, una di queste non riusciva a relazionarsi con questo personaggio. Quindi dovendo cimentarsi in scene di improvvisazione con Andrea aveva anche difficoltà a baciarla.
La nonna all’inizio ha avuto problemi ad entrare nel personaggio perché non contemplava che potesse nascere un conflitto tra nonna e nipote per questo motivo. Ci ha stupito tanto!
Il bambino era molto tranquillo, per lui era un gioco! La protagonista Andrea entrava e usciva dal personaggio senza problemi.

Interessanti anche le musiche. Di chi sono?...

L'intervista continua qui

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